Giornata della memoria
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Giornata della memoria
In memoria degli ebrei, degli oppositori politici, dei rom, dei disabili mentali, di tutti coloro che sono stati vittima delle ''soluzioni finali'' di qualunque ideologia. E tra loro anche gli omosessuali. Naturalmente parlo anche delle persecuzioni di oggi, come diceva Primo Levi, "c'è sempre un ebreo di qualcuno".
Riporto da Wikipedia:
"Le donne non vennero legalmente perseguitate dalla legge nazista contro gli omosessuali: il paragrafo 175 discriminava infatti esclusivamente l'omosessualità maschile. D'altra parte il paragrafo 129 del codice penale austriaco, rimasto in vigore anche dopo l'annessione dell'Austria da parte della Germania (1938), perseguiva indistintamente la «fornicazione innaturale» per entrambi i sessi con pene che variavano da uno a cinque anni di detenzione. L'opposizione delle organizzazioni cattoliche austriache aveva impedito, nel 1930, una modifica per eliminare il lesbismo dai casi contemplati dal paragrafo 129. Per questo in Austria, nel periodo 1938-1945, vennero effettuati numerosi arresti e condanne a danno di lesbiche - anche se in proporzione molto minore alla contemporanea applicazione del paragrafo nei confronti degli omosessuali maschi.
Al di là delle leggi, la persecuzione e la repressione delle lesbiche va inquadrata nella più ampia concezione nazionalsocialista secondo cui il ruolo delle donne era limitato alla famiglia ed alla cura dei figli e per questo era considerato più semplice persuaderle o forzarle ad accettare un orientamento di tipo eterossessuale. Particolarmente osteggiate, di conseguenza, furono intellettuali ed artiste indipendenti e che non si conformavano all'ideale, quali Claire Waldoff, Gertrude Sandmann, Christa Winsloe e Thea Sternheim.
Le lesbiche vennero viste come un pericolo ai valori dello stato e spesso marchiate dallo status di "asociali" (indossando in tal caso il triangolo nero anziché il triangolo rosa). La qualità di lesbica era considerata spesso un'aggravante rispetto appunto all'asocialità o ad altre imputazioni (ovvero all'essere ebree, ladre, prostitute, etc.). Gli studiosi riportano casi di lesbiche nei campi di concentramento di Dachau, Ravensbrück, Flossenbürg, Hohenstein, Moringen. Presso il campo di Flossenbürg era attivo un bordello, nel quale le lesbiche erano particolarmente ricercate ed esposte al sadismo ed alle perversioni dei gerarchi".
Riporto da Wikipedia:
"Le donne non vennero legalmente perseguitate dalla legge nazista contro gli omosessuali: il paragrafo 175 discriminava infatti esclusivamente l'omosessualità maschile. D'altra parte il paragrafo 129 del codice penale austriaco, rimasto in vigore anche dopo l'annessione dell'Austria da parte della Germania (1938), perseguiva indistintamente la «fornicazione innaturale» per entrambi i sessi con pene che variavano da uno a cinque anni di detenzione. L'opposizione delle organizzazioni cattoliche austriache aveva impedito, nel 1930, una modifica per eliminare il lesbismo dai casi contemplati dal paragrafo 129. Per questo in Austria, nel periodo 1938-1945, vennero effettuati numerosi arresti e condanne a danno di lesbiche - anche se in proporzione molto minore alla contemporanea applicazione del paragrafo nei confronti degli omosessuali maschi.
Al di là delle leggi, la persecuzione e la repressione delle lesbiche va inquadrata nella più ampia concezione nazionalsocialista secondo cui il ruolo delle donne era limitato alla famiglia ed alla cura dei figli e per questo era considerato più semplice persuaderle o forzarle ad accettare un orientamento di tipo eterossessuale. Particolarmente osteggiate, di conseguenza, furono intellettuali ed artiste indipendenti e che non si conformavano all'ideale, quali Claire Waldoff, Gertrude Sandmann, Christa Winsloe e Thea Sternheim.
Le lesbiche vennero viste come un pericolo ai valori dello stato e spesso marchiate dallo status di "asociali" (indossando in tal caso il triangolo nero anziché il triangolo rosa). La qualità di lesbica era considerata spesso un'aggravante rispetto appunto all'asocialità o ad altre imputazioni (ovvero all'essere ebree, ladre, prostitute, etc.). Gli studiosi riportano casi di lesbiche nei campi di concentramento di Dachau, Ravensbrück, Flossenbürg, Hohenstein, Moringen. Presso il campo di Flossenbürg era attivo un bordello, nel quale le lesbiche erano particolarmente ricercate ed esposte al sadismo ed alle perversioni dei gerarchi".
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