Che tu sia lesbica o gay, prima di tutto, devi volerti bene
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Re: Che tu sia lesbica o gay, prima di tutto, devi volerti bene
Freedom, è proprio vero queste parole accarezzano il cuore! Buona settimana a te
Sarya- Messaggi : 69
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Che tu sia lesbica o gay, prima di tutto, devi volerti bene
Ciao a tutte, ho trovato questo bel pensiero nella newsletter di Gionata e ho voluto condividerlo con voi.. Buon inizio di settimana!
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Amarsi è molto difficile per un omosessuale. Il mondo esige altrimenti. Il mondo non capisce, e ciò che non capisce gli fa paura. E quando qualcosa gli fa paura, lo odia.
I tuoi genitori, i tuoi amici, la società in cui vivi - vogliono solo che tu condivida il loro odio nei confronti dell'omosessualità.
Vogliono essere sostenuti nel loro odio, giustificati. Dal momento in cui sgattaioli fuori dal ventre, hanno già iniziato ad odiarti. Nel corso dell'infanzia e della giovinezza, ti viene ripetuto così tante volte che devi odiarti. I tuoi amici scherzano sugli omosessuali. I tuoi genitori li ridicolizzano e li insultano. Le tue chiese e le tue moschee li giudicano dei pervertiti.
E tu, come un fiore che tenta d'aprire i suoi petali al calore del sole, tu, passi tutti gli anni della tua infanzia avvolto strettamente in te stesso. Non vuoi aprire i tuoi petali; non vuoi che gli altri vedano ciò che vedranno quando lo farai.
E' giusto così. Finché non sei più grande, finché non hai potere, è sensato da parte tua mantenere il segreto. Finché non sei preparato a venire abbandonato, finché non sei in grado di provvedere al tuo pasto sulla tua tavola, sì, davvero, rimani in silenzio. E' così che dev'essere ora.
Ma non devi cadere nella trappola che ti hanno preparato - non devi odiarti. Puoi fare una scelta; puoi prendere una decisione. Puoi andare in una direzione, e non nell'altra. Puoi scegliere una cosa, e fare a meno dell'altra. Puoi dire, "Io sono quel che sono, e va bene così".
Senza tenere conto di tutto ciò che ti hanno insegnato, puoi scegliere d'amare te stesso. Questa è una strada così difficile. Che tu sappia a cosa vai incontro. Se sei fortunato, troverai appoggio e incoraggiamento nella tua famiglia e forse in alcuni dei tuoi amici. Ma non si può contare su questo. Le cose che dicono con le loro labbra e quelle che sentono nei loro cuori possono essere molto diverse.
E tu ti accorgerai della verità. Guarderai negli occhi di tuo padre e vedrai disappunto. Guarderai negli occhi di tua madre e vedrai rassegnazione, sogni frantumati e spezzati. Potranno ingannarsi ed autoconvincersi che tu stia passando attraverso una "fase" - e che in futuro, un giorno, vedrai la luce.
Potranno angosciarsi senza fine per la paura che tu sia destinato a perdere l'anima, ad esere dannato. Potranno sentire d'aver fallito come genitori, d'aver fatto qualcosa di sbagliato, e vedere in te la loro punizione. In così tanti modi sottili ti saranno trasmessi questi messaggi.
Quando farai il tuo ingresso nel mondo, troverai un impiego, ti iscriverai ai corsi universitari, continuerai ad incontrare condanna e odio, disapprovazione sociale, lingue sciolte che si agitano alle tue spalle. Cento e una piccole morti ti attendono.
Non fare errori: migliaia di omosessuali ogni anno sono picchiati, mutilati e uccisi. Molti di più sono fatti oggetto di disprezzo e di derisione, il bersaglio di beffe, maldicenze e insinuazioni.
Se sei omosessuale scoprirai che il tuo datore di lavoro potrebbe non promuoverti ad una posizione più importante, che determinate porte ti saranno chiuse, che promozioni e opportunità potrebbero svanirti davanti agli occhi. Potresti non essere voluto come insegnante in un piccolo paese - i genitori potrebbero avere paura che tu possa molestare i loro bambini.
Potresti non essere accettato come infermiere all'ospedale locale - i medici potrebbero temere che tu, con la tua stessa presenza, possa trasmettere l'Aids ai pazienti. Affronterai cento e una situazioni bizzarre, mentre gli "sfonda-finocchi" e i venditori d'odio attorno a te faranno il loro mestiere.
Avrai così tante ragioni per odiare te stesso, ma, ti dico, non farlo. Se lo fai, aggraverai soltanto la tua situazione. Ti potrebbe essere d'aiuto sapere che molti prima di te ci sono passati: gente come Socrate, Michelangelo, Oscar Wilde, Susan B. Anthony, Virginia Woolf, Alessandro Magno, Leonardo da Vinci, Shakespeare - eroi, geni, persone dotate, persone di talento, artistiche.
E nella nostra epoca e ai giorni nostri non c'è carenza di personalità celebri: Elton John, Melissa Etheridge, Freddy Mercury, stilisti come Versace, ballerini come Rudolf Nureyev, romanzieri come Gore Vidal - in ogni campo, in ogni prova, in ogni sfera della vita.
Puoi stare sicuro che ciascuno di loro ha raggiunto l'incrocio dove ti trovi ora: amare se stessi o no. Rifiutare l'odio della società; accettare ciò che si è; andare avanti e vivere la vita. Questa non è una decisione facile da prendere, ma se desideri vivere, se desideri essere felice, allora devi scegliere.
E che ti piaccia o meno, e che sia giusto o no, soffrirai per la tua omosessualità. Puoi soffrire in silenzio, nascosto, oppure puoi soffrire allo scoperto. Ma soffrirai. Non aggiungere altra sofferenza odiando te stesso.
Mi piacerebbe essere in grado di dirti che il mondo ti abbraccerà, che amerà la diversità che offri, "vivrà e lascerà vivere". In alcune società questo è vero, ma nella maggior parte non è così.
Sarebbe stupido fingere il contrario. Tuttavia, amandoti, allevierai un po' il peso, e ti darai almeno una possibilità d'essere felice e realizzato. Non amandoti, la battaglia sarà persa ancor prima d'iniziare.
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Amarsi è molto difficile per un omosessuale. Il mondo esige altrimenti. Il mondo non capisce, e ciò che non capisce gli fa paura. E quando qualcosa gli fa paura, lo odia.
I tuoi genitori, i tuoi amici, la società in cui vivi - vogliono solo che tu condivida il loro odio nei confronti dell'omosessualità.
Vogliono essere sostenuti nel loro odio, giustificati. Dal momento in cui sgattaioli fuori dal ventre, hanno già iniziato ad odiarti. Nel corso dell'infanzia e della giovinezza, ti viene ripetuto così tante volte che devi odiarti. I tuoi amici scherzano sugli omosessuali. I tuoi genitori li ridicolizzano e li insultano. Le tue chiese e le tue moschee li giudicano dei pervertiti.
E tu, come un fiore che tenta d'aprire i suoi petali al calore del sole, tu, passi tutti gli anni della tua infanzia avvolto strettamente in te stesso. Non vuoi aprire i tuoi petali; non vuoi che gli altri vedano ciò che vedranno quando lo farai.
E' giusto così. Finché non sei più grande, finché non hai potere, è sensato da parte tua mantenere il segreto. Finché non sei preparato a venire abbandonato, finché non sei in grado di provvedere al tuo pasto sulla tua tavola, sì, davvero, rimani in silenzio. E' così che dev'essere ora.
Ma non devi cadere nella trappola che ti hanno preparato - non devi odiarti. Puoi fare una scelta; puoi prendere una decisione. Puoi andare in una direzione, e non nell'altra. Puoi scegliere una cosa, e fare a meno dell'altra. Puoi dire, "Io sono quel che sono, e va bene così".
Senza tenere conto di tutto ciò che ti hanno insegnato, puoi scegliere d'amare te stesso. Questa è una strada così difficile. Che tu sappia a cosa vai incontro. Se sei fortunato, troverai appoggio e incoraggiamento nella tua famiglia e forse in alcuni dei tuoi amici. Ma non si può contare su questo. Le cose che dicono con le loro labbra e quelle che sentono nei loro cuori possono essere molto diverse.
E tu ti accorgerai della verità. Guarderai negli occhi di tuo padre e vedrai disappunto. Guarderai negli occhi di tua madre e vedrai rassegnazione, sogni frantumati e spezzati. Potranno ingannarsi ed autoconvincersi che tu stia passando attraverso una "fase" - e che in futuro, un giorno, vedrai la luce.
Potranno angosciarsi senza fine per la paura che tu sia destinato a perdere l'anima, ad esere dannato. Potranno sentire d'aver fallito come genitori, d'aver fatto qualcosa di sbagliato, e vedere in te la loro punizione. In così tanti modi sottili ti saranno trasmessi questi messaggi.
Quando farai il tuo ingresso nel mondo, troverai un impiego, ti iscriverai ai corsi universitari, continuerai ad incontrare condanna e odio, disapprovazione sociale, lingue sciolte che si agitano alle tue spalle. Cento e una piccole morti ti attendono.
Non fare errori: migliaia di omosessuali ogni anno sono picchiati, mutilati e uccisi. Molti di più sono fatti oggetto di disprezzo e di derisione, il bersaglio di beffe, maldicenze e insinuazioni.
Se sei omosessuale scoprirai che il tuo datore di lavoro potrebbe non promuoverti ad una posizione più importante, che determinate porte ti saranno chiuse, che promozioni e opportunità potrebbero svanirti davanti agli occhi. Potresti non essere voluto come insegnante in un piccolo paese - i genitori potrebbero avere paura che tu possa molestare i loro bambini.
Potresti non essere accettato come infermiere all'ospedale locale - i medici potrebbero temere che tu, con la tua stessa presenza, possa trasmettere l'Aids ai pazienti. Affronterai cento e una situazioni bizzarre, mentre gli "sfonda-finocchi" e i venditori d'odio attorno a te faranno il loro mestiere.
Avrai così tante ragioni per odiare te stesso, ma, ti dico, non farlo. Se lo fai, aggraverai soltanto la tua situazione. Ti potrebbe essere d'aiuto sapere che molti prima di te ci sono passati: gente come Socrate, Michelangelo, Oscar Wilde, Susan B. Anthony, Virginia Woolf, Alessandro Magno, Leonardo da Vinci, Shakespeare - eroi, geni, persone dotate, persone di talento, artistiche.
E nella nostra epoca e ai giorni nostri non c'è carenza di personalità celebri: Elton John, Melissa Etheridge, Freddy Mercury, stilisti come Versace, ballerini come Rudolf Nureyev, romanzieri come Gore Vidal - in ogni campo, in ogni prova, in ogni sfera della vita.
Puoi stare sicuro che ciascuno di loro ha raggiunto l'incrocio dove ti trovi ora: amare se stessi o no. Rifiutare l'odio della società; accettare ciò che si è; andare avanti e vivere la vita. Questa non è una decisione facile da prendere, ma se desideri vivere, se desideri essere felice, allora devi scegliere.
E che ti piaccia o meno, e che sia giusto o no, soffrirai per la tua omosessualità. Puoi soffrire in silenzio, nascosto, oppure puoi soffrire allo scoperto. Ma soffrirai. Non aggiungere altra sofferenza odiando te stesso.
Mi piacerebbe essere in grado di dirti che il mondo ti abbraccerà, che amerà la diversità che offri, "vivrà e lascerà vivere". In alcune società questo è vero, ma nella maggior parte non è così.
Sarebbe stupido fingere il contrario. Tuttavia, amandoti, allevierai un po' il peso, e ti darai almeno una possibilità d'essere felice e realizzato. Non amandoti, la battaglia sarà persa ancor prima d'iniziare.
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