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Messaggio  Cipollina Sab Ott 12, 2013 12:26 pm

SHANTI ha scritto:
Il concetto ha bisogno del giudizio e il giudizio ha bisogno del concetto. Sono momenti differenti del processo logico-conoscitivo, indispensabili l’uno all’altro, complementari, diversi, ma legati dall’unità della funzione pensante.
Più o meno la penso così o più succintamente direi che sono per il "vivi e lascia vivere", anche un po' sull' anarchico direi. Specialmente se poi si parla del famoso "orientamento sessuale".
Ognuno dovrebbe farsi un bel sacco di fatti propri, che già a pensar di sè è un' impresa colossale.
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Messaggio  volo d'angelo Dom Ott 06, 2013 11:18 am

shanti........................................................................................................... Razz
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Messaggio  SHANTI Sab Ott 05, 2013 9:50 pm

Salve Noemine, bello questo topic. Ho letto e pongo subito una domanda:

"Gesù dice di non giudicare. Perché, allora, specialmente nel mondo religioso, molti, sia singoli credenti che a livello di organizzazioni, giudicano tranquillamente l'operato e le ideologie degli altri?"

E questo se vogliamo parlare in maniera più legata alla religione. Ma mi piace aprire una parentesi che ci porta a prima del Giudizio ed è
il grado di distinguere (krinein = giudicare) e indicare il criterio o la misura del retto agire e del pensare. Questo per me è indispensabile nelle nostre vite. Insomma una visione più "laica" meno ottenebrata dal famoso "Giudizio Universale", dalla condanna, dalla colpa..... di cui purtroppo la nostra religione ( e anche le altre non sono da meno) è imperniata.

Mi piace citarvi questo pensiero:

Solone
Sommamente difficile è cogliere la misura nascosta del giudizio, che tuttavia regge i limiti di tutte le cose.
Per me "Pensare è giudicare" (kantiana? forse si Smile )

il giudizio esprime, invece, la sua relazionalità; la possibilità, cioè, di porsi in rapporto con ciò che è altro da sé, diverso da sé ma con cui può instaurarsi una reciprocità; esprime cioè, l’intrinseco carattere dialettico insito nel concetto che, appunto perché uno, non può che richiedere, per autodeterminarsi, il concorso dell’altro o dei molti. Il concetto ha bisogno del giudizio e il giudizio ha bisogno del concetto. Sono momenti differenti del processo logico-conoscitivo, indispensabili l’uno all’altro, complementari, diversi, ma legati dall’unità della funzione pensante.

Purtroppo invece spesso il giudizio è accomunato alla colpa, all'azione punitiva, distorsione di quello che è invece il giudizio giuridico..... che però prevede delle prove su cui basarsi per esprimersi.


Insomma spero di non aver urtato la sensibilità di nessuno ma il giudizio per me è il seme del pensiero (o meglio ancora la cellula), il Giudizio si pone essenzialmente come "buon senso", ma questo, perché possa esplicarsi, deve unificare, confrontare il reale con il razionale.

Mi fermo qui, altrimenti la cosa si fa lunga e complessa per un sabato sera Wink

Un abbraccio a tutte!!!!




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Messaggio  anita Lun Set 30, 2013 6:03 pm

Veramente, visto che hai scritto:
Cipollina ha scritto: è un peccato lasciare così un bel topic come questo...
mi piacerebbe sentire la tua sull'argomento (ingegneria e filosofia a parte Wink)
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Messaggio  Cipollina Lun Set 30, 2013 2:49 pm

anita ha scritto:Cipollina, allora dicci la tua...
La mia non era una provocazione e ancor meno rivolta a Peanut (ci mancherebbe...). Ho voluto solo dire che a volte l' ingegnere lavora in un ufficio separato dalla realtà della produzione, per fare un esempio, e così succede che ci si ritrova a lavorare con un macchinario scodomo perchè poco ergonomico. Se vuoi ti porto qualche esempio personale. Era per fare un paragone e difendere un po' chi pur non conoscendo i termini tecnici ha comunque il suo livello di pratica in materia. E non sto provocando nemmeno Cinzia! ma solo dicendo che la sua frase così scritta può essere fraintesa.Punto.Fiat. Per il resto lascio che siate voi ad argomentare di filosofia. Io vi leggo con piacere tongue 
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Messaggio  anita Gio Set 26, 2013 7:25 pm

Cipollina, allora dicci la tua...
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Messaggio  Cipollina Mer Set 25, 2013 11:10 pm

A parte che certi ingegneri fanno brevetti da "c", perchè non hanno per esempio mai preso in mano un' aspirapolvere in vita loro, è un peccato lasciare così un bel topic come questo...
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Messaggio  peanut Sab Lug 20, 2013 9:43 am

ragazze nn ho parole!

ho studiato per tanti anni una materia specifica, a volte noi tecnici ci confrontiamo con terminologie incomprensibili. La filosofia frega un po' perchè spesso utilizza parole di uso comune condendole di significati e implicazioni sconosciuti a chi nn è del settore.

Il primo post di tonja utilizza parole e significati oltre l'uso comune e un conoscitore della materia (come cinzia e evidentemente nn solo) se ne accorge più di altri. Nulla toglie che tutti possano dare un contributo interessante ma questo perchè tonja ha volontariamente abbassato i livelli della conversazione, altrimenti nn ci sarebbe stato pane per i nostri denti (anche denti liceali).
Pensare di poter essere filosofi perchè si ha il buon senso della vita quotidiana è come pensare di essere ingegneri perchè si ha riparato un'aspirapolvere. Non è il buon senso che può sostituirsi ad anni di duro lavoro sui libri di filosofia.

Questo secondo me è l'approccio umile

Spero che fino a qui il mio post nn venga preso in modo provocatorio ma solo esplicativo

Invece vuole essere simpaticamente provocatorio questo:
grazie zoe per la scintilla Wink 
grazie claudia per la benzina Wink 
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Messaggio  WhiteShadow Gio Lug 11, 2013 10:30 pm

L'altro giorno avevo scritto un post sul mio pc in risposta a questo topic. Poi un breve black out ha fatto sì che andasse perduto prima di averlo postato! o_O

In ogni modo quello che volevo dire lo hanno detto le altre. Cmq la il tema proposto è interessante e affrontato da una prospettiva originale anche se io non ho idea di cosa sia l'epoche'. :-D

Il giudizio è una facoltà dell'uomo che gli permette di orientarsi nella realtà circostante. Purtroppo il nostro giudizio è fallibile. Vi ricordate adamo ed eva ? non ci avevano visto giusto su quel serpente!

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Messaggio  Ultreya Gio Lug 11, 2013 12:27 am

"qualcosa che non c'è". Ho vari ricordi intensi legati a questa canzone..molto significativa..grazie Tonja
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Messaggio  Zoe_83* Mer Lug 10, 2013 11:13 am

Non e' il caldo...!!! Wink
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Messaggio  Betty Mar Lug 09, 2013 11:58 pm

Il caldo rende tutti più “irrequieti”….vero?..sunny ..allora propongo una bella doccia fresca…da sole o in compagnia, tonifica e rinfresca...(ovviamente sto scherzando e cerco di sdrammatizzare).
Ho apprezzato tutte le vostre riflessioni e anche se non sono “filosofa” ho gradito il linguaggio “tecnico” senza sentirmi “inadeguata”.
Ed ora ..Rolling Eyes ..provate ad immaginare un prato di montagna, alla varietà di fiori, colori e profumi. Tutti diversi se visti da vicino e presi singolarmente, ma se alziamo lo sguardo vediamo un unico…. “un solo prato”.flower 
Un grazie sincero a tutte…..filosofe e non….Very Happy 
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Messaggio  tonja81 Mar Lug 09, 2013 9:58 pm

..per stemperare gli animi..

"Tutto questo tempo a chiedermi
Cos'è che non mi lascia in pace
Tutti questi anni a chiedermi
Se vado veramente bene
Così
Come sono
Così

Così un giorno
Ho scritto sul quaderno
Io farò sognare il mondo con la musica
Non molto tempo
Dopo quando mi bastava
Fare un salto per
Raggiungere la felicità
E la verità è che

Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c'è
Invece di guardare il sole sorgere

Questo è sempre stato un modo
Per fermare il tempo
E la velocità
I passi svelti della gente
La disattenzione
Le parole dette
Senza umiltà
Senza cuore così
Solo per far rumore

Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c'è
Invece di guardare
Il sole sorgere

E miracolosamente non
Ho smesso di sognare
E miracolosamente
Non riesco a non sperare
E se c'è un segreto
E' fare tutto come
Se vedessi solo il sole

Un segreto è fare tutto
Come se
Fare tutto
Come se
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole

E non
Qualcosa che non c'è"

"QUALCOSA CHE NON C'E'". elisa toffoli
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Messaggio  tonja81 Mar Lug 09, 2013 8:56 pm

Oooooooooooooook!Non volevo generare questo tipo di discussione, infatti all'inizio, mi sono scusata per essere stata troppo criptica nel linguaggio. Ringrazio tutte le persone che hanno risposto e mi hanno dato la possibilità di avere altri spunti alla questione, una questione che mi tocca da vicino, talmente tanto da trasformarmi nell'accusatrice di me stessa.
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Messaggio  claudia pathos Mar Lug 09, 2013 8:45 pm

Ho appena finito di scrivere, più sotto, che Dio ci giudicherà sulla Carità che abbiamo gli uni per gli altri! Cara Cinzia, ti voglio bene, ma smussiamo, un pochettino, tutte quante noi l'alterigia e la voglia matta di affermarci a tutti i costi sulle altre, come se questo modo di fare ci procurasse più dignità e importanza! Al contrario, ci mette in discredito! Abbiamo bisogno un po' tutti, almeno ogni tanto, di un bel bagno di Umiltà!

Ti abbraccio, Claudia.
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Messaggio  cinzia Mar Lug 09, 2013 7:34 pm

perdonate ma perche` una semplice battuta sul fatto di aver studiato filosofia ha dato tanto fastidio? non mi pare di aver dato dell'incolta a nessuna, neppure alle ingegnere del forum, categoria di cui certamente non potro` mai far parte.

credevo poi che l'uso degli emoticons riuscisse a comunicare il tono usato, ma non e` cosi`.

mi pare invece, anche alla luce di piu` recenti e importanti discussioni, che lo strumento scrittura virtuale continui a generare inciampi, anche se gia` tante volte ci siamo dette che saremmo state attente a non inciampare piu`. almeno in questo spazio di noemi.

mi pare poi anche che a qualcuna piaccia declamare piu` che ad altre. mi ci metto dentro, certamente, ma non sono la sola.

perche` piuttosto non esercitiamo un po' tutte di piu` la misericordia che e`l'unica virtu` che possa mitigiare sto stronzo del giudizio che sta sempre in armi sulla bocca di tutte?

un saluto virtuale ma sincero a tutte
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Messaggio  claudia pathos Mar Lug 09, 2013 7:22 pm

Premesso che tutti gli esseri umani sono filosofi in quanto cercatori della vertà, come Socrate insegna, e dato che la verità non la si raggiunge mai definitivamente- Socrate si autodefiniva "ignorante" perchè l'unica cosa di cui era certo era quella "di sapere di non sapere"-, premesso questo, tutte noi nel Forum siamo filosofe! Magari siamo in poche ad essere laureate in Filosofia. Ma non importa...E' importante essere aperte alla discussione sui quesiti che man mano l'esistenza, in quanto tale, ci pone, per sua stessa natura. Riguardo al delicato tema dell'Accusatore, cioè il Diavolo, perchè è il Diavolo nella Bibbia ad essere l'Accusatore, satàn (l'avversario), dia-ballo (il divisore), colui che ci divide da Dio, riguardo a questo, dicevo, la nostra coscienza, più è permeata di Dio, più è retta nel giudizio. Il cristiano, se è veramente tale, deve sempre essere inquieto davanti a Dio, non deve mai essere accomodato sulla poltrona della propria pigra coscienza. Mi spiego. Kierkegaard, per citare un altro filosofo dell'800, primo padre dell'Esistenzialismo (corrente filosofica ripresa, poi, nel 900 da Heidegger e Sartre, che molto influenzò la cultura del secondo dopoguerra), affermava che "il mio io esiste solo davanti a Dio". Il nostro io (diciamo ognuno di noi, la nostra coscienza) è un nulla di per se stesso. Noi siamo "libertà", "possibilità di scelta", possibilità di scegliere mille situazioni in cui vivere. Ma tutto questo ci provoca "angoscia", proprio perchè noi abbiamo paura della nostra stessa libertà di scegliere. E allora cosa facciamo? Ci accomodiamo su posizioni sicure, su posizioni che non vogliamo più ritrattare perchè altrimenti ci provocherebbero nuove inquietudini. " Ho la mia vita di famiglia tradizionale e mi basta, sono retta"; "sono omosessuale e me ne vanto, la Chiesa, il Papa, i preti, sono bigotti, ma io me ne frego...sono bastante a me stessa". No, noi non siamo bastanti a noi stessi, sia che siamo etero, sia che siamo omo o suore o preti o altro...Il nostro io non può essere pago di se stesso, delle proprie certezze raggiunte. E' un appagamento illusorio quello che sentiamo, perchè profondamente o inconsciamente siamo "disperati" in quanto non siamo noi a detenere l'essenza della Verità. Dobbiamo sempre essere nel dubbio che quello che facciamo sia retto. Noi tutti siamo peccatori e peccatrici per nostra stessa natura, in quanto mancanti. Non dobbiamo mai credere di essere nel giusto, sia che siamo madri, sia che andiamo in Chiesa, sia che non andiamo e seguiamo una nostra personale morale. La nostra coscienza deve sempre, in un certo senso, essere inquieta quando si interroga su se stessa. Ma, allora, la pace del cristiano dov'è? Dove la troviamo? La toviamo nel nostro rapporto personale con Gesù Crocifisso e Risorto, con l'unico che può zittire l'Accusatore con la sua infinita Misericordia: "dalle sue piaghe siamo stati guariti" dice la Bibbia in un passo. Ma questa Pace frutto della Fede nella Misericordia, è una conquista quotidiana, perchè nessuno è confermato nella Grazia divina. Dobbiamo, cioè, essere sempre con le antenne alzate, sempre all'erta per chiederci: siamo nel giusto? Oggi cosa ho fatto, cosa ho detto che può offendere il Signore e il mio prossimo? Gesù cosa può pensare della mia scelta di vita? Bisogna, insomma, sempre chiedersi se si è nella via diritta, e la risposta che Dio ci darà è sempre frutto di un costante rapporto con Lui nutrito di preghiera quotidiana e sacramenti. E' una risposta che ci viene data nella nostra coscienza, perchè è lì la vera dimora di Dio, il quale ci giudicherà, non dimentichiamolo, sulla Carità, su quanto abbiamo amato Lui e il nostro prossimo.
Vi abbraccio, Claudia.
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Messaggio  carmen75 Mar Lug 09, 2013 5:22 pm

Mi associo anch'io, molto bello quanto scrivi e fantastico il brano dei Depeche! Smile grazie:cyclops: 

anita ha scritto:Credo che lo spunto che ci offri, cara Tonja, sia molto interessante, poco importa se lo motivi citando filosofi e correnti di pensiero, che pure non sono estranei a molte di noi... checché ne pensi la nostra cinzietta Wink

Credo che il giudizio ci sia connaturato in quanto capacità e necessità di giudicare.
Alla filosofia permettimi di aggiungere una sua sorella, la teologia. Chiediamo in dono la virtù cardinale della "giustizia", come potremmo riceverla ed esercitarla senza operare un giudizio sulle cose; così come chiediamo il dono dello Spirito, il "consiglio" per discernere continuamente. Come potremmo distinguere il bene dal male, se non operassimo un giudizio e senza il dono del "consiglio", appunto, come potremmo comprendere cosa è davvero male e cosa non lo è?
Grande conquista o dono non catalogato nelle tassanomie teologiche dovrebbe essere la sospensione di giudizio sulla PERSONA, che produce atti di bene o di male, perché non smetterò mai di ripeterlo, a me stessa prima di tutto, lì nella persona umana, immagine di Dio, lì c'è il MISTERO a cui bisogna guardare "con il fiato sospeso", per dare un'immagine alla "tua" epoché Wink

Vi saluto con il testo di una canzone  dei Depeche Mode:

Ti racconterei le cose che mi hanno fatto per metteremi dentro il dolore a cui sono stato soggetto ma il Signore stesso arrossirebbe. Gli innumerevoli banchetti posati ai miei piedi, frutti proibiti per me da mangiare.
Ma credo che il tuo polso comincerebbe a correre.

Adesso non sto cercando l'assoluzione, il perdono per le cose che faccio, ma prima che tu arrivi a qualsiasi conclusione, prova a camminare nelle mie scarpe. Prova a camminare nelle mie scarpe!

Inciamperai nei miei stessi passi, passerai per gli stessi punti attraverso cui sono passato io, se provi a camminare nelle mie scarpe, se provi a camminare nelle mie scarpe.

La morale disapproverebbe, la decenza guarderebbe dall'alto in basso il mio destino da capro espiatorio.
Ma adesso giuro, mio giudice e miei giurati, le mie intenzioni non potevano essere piu' pure, il mio caso e' facile da capire.

Non sto cercando una coscienza piu' pulita, la pace della mente dopo cio' che ho passato. E prima che parliamo di qualunque pentimento, prova a camminare nelle mie scarpe, prova a camminare nelle mie scarpe!

Inciamperai nei miei stessi passi, passerai per gli stessi punti attraverso cui sono passato io, se provi a camminare nelle mie scarpe, se provi a camminare nelle mie scarpe.
Prova a camminare nelle mie scarpe!

Adesso non sto cercando l'assoluzione, perdono per le cose che faccio, ma prima che arrivi a qualche conclusione, prova a camminare nelle mie scarpe, prova a camminare nelle mie scarpe!

Inciamperai nei miei stessi passi, passerai per gli stessi punti attraverso cui sono passato io, se provi a camminare nelle mie scarpe, se provi a camminare nelle mie scarpe!

Inciamperai nei miei stessi passi, passerai per gli stessi punti attraverso cui sono passato io, se provi a camminare nelle mie scarpe.
Se provi a camminare nelle mie scarpe.
Prova a camminare nelle mie scarpe.
Se provi a camminare nelle mie scarpe.
Prova a camminare nelle mie scarpe.




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Messaggio  anita Mar Lug 09, 2013 4:26 pm

tonja81 ha scritto:Anita, grazie!Che bella la tua riflessione!Che delicatezza nello scrivere, nello scrutare a fondo la questione, nell'offrire un punto di vista saggio e rassicurante. Mi hai fatto piangere.

Shocked Shocked Shocked  ma davvero?
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Messaggio  tonja81 Mar Lug 09, 2013 10:46 am

Anita, grazie!Che bella la tua riflessione!Che delicatezza nello scrivere, nello scrutare a fondo la questione, nell'offrire un punto di vista saggio e rassicurante. Mi hai fatto piangere.
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Messaggio  anita Mar Lug 09, 2013 10:08 am

Credo che lo spunto che ci offri, cara Tonja, sia molto interessante, poco importa se lo motivi citando filosofi e correnti di pensiero, che pure non sono estranei a molte di noi... checché ne pensi la nostra cinzietta Wink

Credo che il giudizio ci sia connaturato in quanto capacità e necessità di giudicare.
Alla filosofia permettimi di aggiungere una sua sorella, la teologia. Chiediamo in dono la virtù cardinale della "giustizia", come potremmo riceverla ed esercitarla senza operare un giudizio sulle cose; così come chiediamo il dono dello Spirito, il "consiglio" per discernere continuamente. Come potremmo distinguere il bene dal male, se non operassimo un giudizio e senza il dono del "consiglio", appunto, come potremmo comprendere cosa è davvero male e cosa non lo è?
Grande conquista o dono non catalogato nelle tassanomie teologiche dovrebbe essere la sospensione di giudizio sulla PERSONA, che produce atti di bene o di male, perché non smetterò mai di ripeterlo, a me stessa prima di tutto, lì nella persona umana, immagine di Dio, lì c'è il MISTERO a cui bisogna guardare "con il fiato sospeso", per dare un'immagine alla "tua" epoché Wink

Vi saluto con il testo di una canzone  dei Depeche Mode:

Ti racconterei le cose che mi hanno fatto per metteremi dentro il dolore a cui sono stato soggetto ma il Signore stesso arrossirebbe. Gli innumerevoli banchetti posati ai miei piedi, frutti proibiti per me da mangiare.
Ma credo che il tuo polso comincerebbe a correre.

Adesso non sto cercando l'assoluzione, il perdono per le cose che faccio, ma prima che tu arrivi a qualsiasi conclusione, prova a camminare nelle mie scarpe. Prova a camminare nelle mie scarpe!

Inciamperai nei miei stessi passi, passerai per gli stessi punti attraverso cui sono passato io, se provi a camminare nelle mie scarpe, se provi a camminare nelle mie scarpe.

La morale disapproverebbe, la decenza guarderebbe dall'alto in basso il mio destino da capro espiatorio.
Ma adesso giuro, mio giudice e miei giurati, le mie intenzioni non potevano essere piu' pure, il mio caso e' facile da capire.

Non sto cercando una coscienza piu' pulita, la pace della mente dopo cio' che ho passato. E prima che parliamo di qualunque pentimento, prova a camminare nelle mie scarpe, prova a camminare nelle mie scarpe!

Inciamperai nei miei stessi passi, passerai per gli stessi punti attraverso cui sono passato io, se provi a camminare nelle mie scarpe, se provi a camminare nelle mie scarpe.
Prova a camminare nelle mie scarpe!

Adesso non sto cercando l'assoluzione, perdono per le cose che faccio, ma prima che arrivi a qualche conclusione, prova a camminare nelle mie scarpe, prova a camminare nelle mie scarpe!

Inciamperai nei miei stessi passi, passerai per gli stessi punti attraverso cui sono passato io, se provi a camminare nelle mie scarpe, se provi a camminare nelle mie scarpe!

Inciamperai nei miei stessi passi, passerai per gli stessi punti attraverso cui sono passato io, se provi a camminare nelle mie scarpe.
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Messaggio  tonja81 Lun Lug 08, 2013 7:37 pm

Carmen, e meno male che hai alle spalle solo qualche anno di studi!!!!Sei stata fantastica..e la tua visione della cosa mi è piaciuta tantissimo...ci sto riflettendo..mi piace mi piace!Grazie!
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Messaggio  carmen75 Lun Lug 08, 2013 7:24 pm

Ciao Tonja e ciao Cinzia,

pensavate di essere le uniche ad interessarvi di filo, invece no!
Anch'io ho alle spalle ben 4 anni di studi universitari in quell'ambito.

A dire il vero la vostra disquisizione mi sembra ad un livello molto alto, non credo di arrivare fin lassù, ma vi posso dire come vivo io il giudizio, e mi scuso giá fin d'ora se sará una visione semplicistica.

Penso che quando Aristotele formulò il giudizio lo fece conferendogli uno scopo classificatorio, per distinguere le cose le une dalle altre, a livello naturalistico per lo più. Il che non aveva nulla a che fare con la morale, bensì con lo studio del mondo e dei suoi sistemi.

Per quando riguarda invece il giudizio morale, e la sospensione che Tonja ha citato, io credo che oggi, come ieri, possa avvenire solo all'interno di un quadro molto più ampio, che è dato dalla ventata allucinante di novitá che porta il Vangelo.

Cioè io penso che il giudizio morale verso qualsiasi uomo o donna non spetta a noi, e meno male!!! Altrimenti sai che peso, che confusione, che disastri combineremmo, come per lo più già facciamo del resto.

Credo che qualsiasi cosa una persona faccia, e ribadisco "faccia", non la si possa giudicare poiché rimane di fatto un Bene, in quanto creatura di Dio, da Lui non solo creata, ma addirittura scelta; in secondo luogo, come potremmo giudicare quanto c'è nell'intimo di ogni uomo? A volerlo fare saremmo degli stupidi, xchè c'è solo Uno che conosce l'intimitá dei loro cuori.
So che sta cosa è dura. Ovvero non giudicare un assassino è davvero difficile. Ma se fossi io l'assassino?

Ancora più difficile è non giudicare noi stessi. Parlo almeno per la mia esperienza, ovvero è molto più difficile per me accettare che sono un Bene scelto e voluto da Dio, così come sono, accettando i miei limiti, le mie difficoltà, la mia stupiditá, i miei egoismi, le mie manie di onnipotenza, le mie paure e le mie superbie e la mia omosessualtá. Questa per me è la vera sfida della sospensione del giudizio. Accettarsi come Bene per quel che si è.

Per quanto riguarda il giudizio che le altre persone possono dare sull'omosessualità invece, considerandola una cosa abominevole, sporca, brutta o contro natura, credo che possa derivare essenzialmente da paura nei confronti di una cosa che non conoscono e che per lo più viene manipolata e sbandierata dai media sempre in maniera lontana da come immagino molte di noi la vorremmo vivere, ovvero semplicemente come amore di coppia, tanto quanto quello etero; probabilmente spesso il giudizio  di condanna nasce proprio dal non sapersi rapportare a qualcosa di diverso, perché in effetti nessuno glielo ha insegnato in questa societá, tantomeno la chiesa, che nasconde le proprie piaghe proprio giudicando, dicendo questo si e questo no, proprio come non ha mai fatto Gesù, che secondo me è il figo dei fighi!

Insomma il diverso in questa cultura non è contemplato in nessuna maniera e oggi come oggi devi essere tu, singolo, se vuoi, a fare uno sforzo per conoscerlo, capirlo e considerarlo non più come un male, ma come una ricchezza. Nessuno ti insegna ed educa a farlo e in molti casi, non si è semplicemente interessati a farlo perché non ci si è mai trovati in mezzo.

Sai che mi ha detto mia madre ieri, dopo che da qualche giorno sa di me?
Lei, fervente cattolica praticante, mi stupisce dicendo: "solo ora che ho 60 anni sto scoprendo il mondo e ora mi sembra di avere un cuore molto più grande e aperto anche a tutte le sofferenze altrui".
Ecco, questa è Chiesa. E ci metto la "C" maiuscola.
Questa é per me l'epoché, la vera sospensione del giudizio Smile

Ho un po' sforato dalla filosofia pura e sono stata un po' lunghetta, anche se inizialmente non era mia intenzione :Pcomunque se nel frattempo non siete svenute o non vi siete del tutto addormentate, sono sempre disposta a parlarne...un abbraccio Smile

Carmen
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Messaggio  Zoe_83* Lun Lug 08, 2013 6:09 pm

Beh, grazie cinzia per averci detto che nn siamo menti eccelse...Wink ma potresti anche rimanere delusa dal fatto che invece lo siamo...eccome. Non e' la filosofia il problema ma semplicemente adottare un linguaggio piu' free per abbracciare dterminati argomenti tutto qui Wink a prescindere poi che cmq tonja puo' e deve sentirsi libera di scrivere cio' che meglio crede e che ritiene interessante argomento di conversazione* baci baci*
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Messaggio  tonja81 Lun Lug 08, 2013 1:55 pm

Infatti mi scuso per aver dato spazio a una riflessione forse un po troppo criptica, almeno nel suo linguaggio.
Tenterò allora di riformulare la domanda attraverso un linguaggio più semplice e da una prospettiva diversa: da dove nasce il giudizio secondo voi? E quando ci sentiamo costantemente dire: "non giudicare"..pensate sia possibile arrivare a questo grado di non- giudizio? Che cosa può significare? E' chiaro che ogni persona nasce con la facoltà di giudicare, intesa come capacità di "orientarsi" nelle tante e diverse questioni della vita, ma allora in cosa si manifesterebbe questo giudizio che non dovremmo dare? Forse nel non definire l'atto giudicato buono o cattivo? Non saprei..forse no..! In soldoni: cosa non dovremmo giudicare secondo il Cristianesimo e secondo tante altre correnti di pensiero o religioni? E quando il giudizio tocca la nostra omosessualità, secondo voi, cosa succede a chi ci giudica?
Sono una persona molto curiosa e mi piace barcamenarmi il questi interrogativi, almeno in questo spazio dedicato alla "libera circolazione del pensiero" , ma sottolineo che la mia è solo curiosità, perché non ho risposte riguardo al tema, (ci mancherebbe solo questo) solo pensieri..pensieri..!
Cara Cinzia, l'interrogativo che poni tu è molto interessante: "e` sempre il giudizio il grande accusatore di cui parli? o si apre uno spazio nell'uomo e nelle sue facolta` dove il giudizio si formula in modo non accusatorio ma piuttosto come capacita` di intendimento/discernimento"?
Molto bella questa domanda! Magari sì, chissà se il giudizio, che spesso ci fa accusare noi stessi e gli altri, non abbia un rovescio della medaglia inteso come facoltà positiva di discernimento?!
Ora che ci rifletto credo si possa arrivare a un livello di comprensione di una cosa senza che abbia in noi la meglio la parte accusatoria, ma questo richiede, forse, esercizio e uno sguardo di pietà verso noi stessi e verso l'altro!
Grazie per avermi risposto..
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