storie della vita
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Re: storie della vita
Leggendo le vostre risposte mi è tornato alla mente il racconto della fenice, che ho sentito tempo fa ad un incontro di preghiera.
Fenice ( in greco vuol dire rossa come il fuoco) questa creatura leggendaria presente nel bestiario del Medio Evo che dopo aver vissuto per 500 anni ha voluto appartarsi in un luogo solitario per consegnare definitivamente la sua vita.
Si racconta che la fenice scelse la cima di una quercia dove raccogliere ramoscelli e stecchi di piante aromatiche pregiate per intrecciare il suo nido a forma di uovo: terminato il nido si adagiò in esso, lasciando che i cocenti raggi solari appiccassero il fuoco ai rami secchi e di conseguenza avvolgessero, incendiassero e consumassero il suo corpo. In quell’istante l’animale avrebbe innalzato un canto unico e affascinante e dal mucchio delle sue ceneri dopo tre giorni sarebbe emerso un nuovo uovo, che scaldato dal sole schiudendosi liberò la Fenice nuova! (il racconto è tratto dal libricino dell’incontro)
Esperienza intensa quella della fenice ma se ciò significa rinascere a vita nuova perché non fare come lei. Per chi è credente come non vedere un richiamo chiarissimo alla vita pasquale e luminosa del Cristo……. rimetterci in piedi per farci camminare.
Fenice ( in greco vuol dire rossa come il fuoco) questa creatura leggendaria presente nel bestiario del Medio Evo che dopo aver vissuto per 500 anni ha voluto appartarsi in un luogo solitario per consegnare definitivamente la sua vita.
Si racconta che la fenice scelse la cima di una quercia dove raccogliere ramoscelli e stecchi di piante aromatiche pregiate per intrecciare il suo nido a forma di uovo: terminato il nido si adagiò in esso, lasciando che i cocenti raggi solari appiccassero il fuoco ai rami secchi e di conseguenza avvolgessero, incendiassero e consumassero il suo corpo. In quell’istante l’animale avrebbe innalzato un canto unico e affascinante e dal mucchio delle sue ceneri dopo tre giorni sarebbe emerso un nuovo uovo, che scaldato dal sole schiudendosi liberò la Fenice nuova! (il racconto è tratto dal libricino dell’incontro)
Esperienza intensa quella della fenice ma se ciò significa rinascere a vita nuova perché non fare come lei. Per chi è credente come non vedere un richiamo chiarissimo alla vita pasquale e luminosa del Cristo……. rimetterci in piedi per farci camminare.
Betty- Messaggi : 446
Data d'iscrizione : 23.01.10
Re: storie della vita
Cara Cinzia,
trovo che la tua riflessione sia più che mai condivisibile.
L'egocentrismo e peggio ancora l'indifferenza rispetto a ciò che accade agli altri è un rischio molto forte per chi, come noi, si trova a dover lottare per affermare il proprio diritto ad amare, per difendere la propria identità, dopo averla compresa e accolta.
Già in quanto umani portiamo tutti la nostra dose di egoismo e "menefreghismo"... poi le circostanze della vita ci aggiungono un bel "carico da 11".
Anch'io ho attraversato un lungo periodo in un cui non riuscivo a vedere più in là del mio naso... delle mie preoccupazioni, delle mie insoddisfazioni, dei miei diritti negati... e questo mi impediva di guardare all'altro, non solo alle fatiche e alle pene dell'altro, ma anche alle gioie e ai successi. La porta della partecipazione, della compassione, della condivisione si era serrata, poi qualcosa l'ha sfondata.
Non una circostanza, né una persona o una storia o un dolore, più banalmente la noia... la noia di me stessa e delle mie rogne, dei miei topolini che sistematicamente diventavano montagne.
Certo, ora la porta è aperta, ma solo la volontà e l'attenzione continua all'altro mi permettono di varcarla e questo non sempre si realizza... lo trasformo in un buon poposito, sostenuto dalla preghiera.
trovo che la tua riflessione sia più che mai condivisibile.
L'egocentrismo e peggio ancora l'indifferenza rispetto a ciò che accade agli altri è un rischio molto forte per chi, come noi, si trova a dover lottare per affermare il proprio diritto ad amare, per difendere la propria identità, dopo averla compresa e accolta.
Già in quanto umani portiamo tutti la nostra dose di egoismo e "menefreghismo"... poi le circostanze della vita ci aggiungono un bel "carico da 11".
Anch'io ho attraversato un lungo periodo in un cui non riuscivo a vedere più in là del mio naso... delle mie preoccupazioni, delle mie insoddisfazioni, dei miei diritti negati... e questo mi impediva di guardare all'altro, non solo alle fatiche e alle pene dell'altro, ma anche alle gioie e ai successi. La porta della partecipazione, della compassione, della condivisione si era serrata, poi qualcosa l'ha sfondata.
Non una circostanza, né una persona o una storia o un dolore, più banalmente la noia... la noia di me stessa e delle mie rogne, dei miei topolini che sistematicamente diventavano montagne.
Certo, ora la porta è aperta, ma solo la volontà e l'attenzione continua all'altro mi permettono di varcarla e questo non sempre si realizza... lo trasformo in un buon poposito, sostenuto dalla preghiera.
anita- Messaggi : 834
Data d'iscrizione : 20.01.10
Età : 52
Località : bergamo
Re: storie della vita
cinzia ha scritto:
ho passato molti anni della mia vita a guardare me stessa come in uno specchio e a pensare solo alle mie emozioni, ai miei amori, alle mie delusioni...ci ho messo anni per uscire da questo soliloquio in cui tutto mi feriva, in cui mi sentivo il centro delle tempeste emozionali dal mondo. quante palle e quanto tempo buttato in un egocentrosmo sentimentale che non mi nutriva ne` nutriva altri.
...
poi la vita ha scardinato la mia bolla d'aria, sono stata scaraventata fuori e come un neonato ho dovuto aprire i polmoni e respirare. aria pesante di citta` aria che mi feriva. sono diventata grande.
Mi piace molto il tuo scritto.
E' vero, spesso ci si crogiola nelle proprie illusioni e delusioni, ci si sente al centro del mondo con i propri piccoli grandi dolori, e molte volte anche quelli piccoli assumono forme gigantesche.. In parte è normale, "ciascuno sente il suo" e il dolore -proprio o altrui - non andrebbe mai giudicato... ma in parte sicuramente dovremmo imparare a ridimensionare, a dare alle cose e agli eventi il giusto peso, e a stilare delle priorità.
Sono la prima che fa fatica a farlo.
Mi accorgo che sono stata demolita da una relazione conclusa malamente, paralizzata e svuotata. Normale la sofferenza, normale tutto... certo.
Ma bisogna, BISOGNA, vivere...e non sopravvivere soltanto...
Mi guardo intorno, nel posto in cui lavoro, e vedo che altre relazioni finiscono, e non perchè ci si lascia o perchè qualcuno si comporta da stronzo, ma perchè la vita separa... anzi la morte separa. Vedo il dolore sugli occhi di un marito che perde la moglie ventottenne e che stringe in braccio la bimba di 1 anno. Vedo la ragazza trentenne che mi dice che avrebbe voluto vedere il suo bimbo il primo giorno di scuola ma ormai è quasi settembre e non farà in tempo a vederlo..
Allora cerco di ridimensionare i miei malumori, i miei capricci, i miei nervosi...
La perdita di qualcuno, così come la malattia che ci tocca da vicino, ci mettono di fronte alla asprezza della vita, che regala tanto ma toglie anche tanto... e ci obbligano a fare i conti con la verità. A me è successo..
Forse però la cosa in assoluto che mi ha maggiormente aiutato a comprendere il valore delle cose, delle relazioni, dei giorni, del tempo che abbiamo davanti... è stata l'Africa.
Ho compreso cosa significa vivere giorno per giorno, senza affogare nei "se" e nei "ma" e nei "purtroppo", ho compreso cosa significa vivere con il ritmo della luce e del buio e non con l'orologio alla mano. E ho costruito delle relazioni schiette e vere, prive di sottesi e fatte di sentimenti importanti.
Grazie Cinzia per questa occasione di ripensarci...
Ci sono solo due modi di vivere la propria vita: uno come se niente fosse un miracolo; l’altro come se tutto fosse un miracolo.
Albert Einstein
Albert Einstein
Ciao, Aria
aria- Messaggi : 496
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storie della vita
oggi ho saputo che il marito di una cara amica non sta bene. mi ricordo bene di quando lei mi ha detto, qualche mese fa, che suo marito e` l'uomo piu` buono del mondo. mi ha colpito molto.
io pensavo che lei non si facesse sentire perche` aveva altro di meglio da fare, non so le vacanze per esempio.
invece non si fa sentire perche` non ha tempo perche` una situazione di difficolta` ha colpito la sua famiglia.
questo mi fa pensare.
ho passato molti anni della mia vita a guardare me stessa come in uno specchio e a pensare solo alle mie emozioni, ai miei amori, alle mie delusioni...ci ho messo anni per uscire da questo soliloquio in cui tutto mi feriva, in cui mi sentivo il centro delle tempeste emozionali dal mondo. quante palle e quanto tempo buttato in un egocentrosmo sentimentale che non mi nutriva ne` nutriva altri.
poi la vita ha scardinato la mia bolla d'aria, sono stata scaraventata fuori e come un neonato ho dovuto aprire i polmoni e respirare. aria pesante di citta` aria che mi feriva. sono diventata grande.
non importa a che eta` questo avvenga, ma deve avvenire. dobbiamo entrare in collisione con la vita e con la sua asprezza se vogliamo entrarci, nella vita. altrimenti saremo per sempre rinchiuse in un manga che autoalimentiamo, continueremo a vivere un sogno di principesse azzurre irraggiungibili che ci improgiona. amare, non amare, dichiararsi, non dichiararsi, arrovellamenti mentali ed affettivi in cui perdiamo l'unica occasione di vivere, cioe` il tempo della nostra vita. incapaci di relazione schiette forti e alla luce del sole che ogni giorno sorge e cala, sui buoni e sui cattivi.
io pensavo che lei non si facesse sentire perche` aveva altro di meglio da fare, non so le vacanze per esempio.
invece non si fa sentire perche` non ha tempo perche` una situazione di difficolta` ha colpito la sua famiglia.
questo mi fa pensare.
ho passato molti anni della mia vita a guardare me stessa come in uno specchio e a pensare solo alle mie emozioni, ai miei amori, alle mie delusioni...ci ho messo anni per uscire da questo soliloquio in cui tutto mi feriva, in cui mi sentivo il centro delle tempeste emozionali dal mondo. quante palle e quanto tempo buttato in un egocentrosmo sentimentale che non mi nutriva ne` nutriva altri.
poi la vita ha scardinato la mia bolla d'aria, sono stata scaraventata fuori e come un neonato ho dovuto aprire i polmoni e respirare. aria pesante di citta` aria che mi feriva. sono diventata grande.
non importa a che eta` questo avvenga, ma deve avvenire. dobbiamo entrare in collisione con la vita e con la sua asprezza se vogliamo entrarci, nella vita. altrimenti saremo per sempre rinchiuse in un manga che autoalimentiamo, continueremo a vivere un sogno di principesse azzurre irraggiungibili che ci improgiona. amare, non amare, dichiararsi, non dichiararsi, arrovellamenti mentali ed affettivi in cui perdiamo l'unica occasione di vivere, cioe` il tempo della nostra vita. incapaci di relazione schiette forti e alla luce del sole che ogni giorno sorge e cala, sui buoni e sui cattivi.
cinzia- Messaggi : 1255
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