la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
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Giovannadarco
piccolaluce
rebyserena
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
ah ah ah che ridere!! care rebyserena...
io avro` pure fatto studi umanistici, o meglio ritenuti tali, vale a dire filosofia, che personalmente ritengo essere una facolta` scientifica, in statale a milano, e avro` anche poi fatto studi teologici, nell'universita` del famigerato opus dei...bei tempi...
ma in realta` (attenzione che e` una prima assoltuta) faccio da molti anni un lavoro che si chiama INDUSTRIAL INGINEERING, che come suggerisce il nome e` molto simile all'ingenieria gestionale e mi fa passare la giornata attaccata al un bel portatile marca DELL pieno di fogli excel assolutamente illeggibili per chi non fa il mio lavoro. quindi sentitevi in buona compagnia. anzi solidarizzate con me perche` alla viviana manco riesco a spiegare cosa faccio tutto il giorno.
a volte dare uno sguardo altrove mi aiuta a superare l'affissia numerica...
ps: grazie per la dolcezza e gentilezza del vs ultimo messaggio
io avro` pure fatto studi umanistici, o meglio ritenuti tali, vale a dire filosofia, che personalmente ritengo essere una facolta` scientifica, in statale a milano, e avro` anche poi fatto studi teologici, nell'universita` del famigerato opus dei...bei tempi...
ma in realta` (attenzione che e` una prima assoltuta) faccio da molti anni un lavoro che si chiama INDUSTRIAL INGINEERING, che come suggerisce il nome e` molto simile all'ingenieria gestionale e mi fa passare la giornata attaccata al un bel portatile marca DELL pieno di fogli excel assolutamente illeggibili per chi non fa il mio lavoro. quindi sentitevi in buona compagnia. anzi solidarizzate con me perche` alla viviana manco riesco a spiegare cosa faccio tutto il giorno.
a volte dare uno sguardo altrove mi aiuta a superare l'affissia numerica...
ps: grazie per la dolcezza e gentilezza del vs ultimo messaggio
cinzia- Messaggi : 1255
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Età : 54
Località : milano
Per Serena
Cara Serena,
ti scrivo tra una padella e l'altra, mentre preparo il ragù per la parmigiana.
Perchè prendersela per le parole di un cardinale, che tra l'altro sospetto ha mancato di studiare e di informarsi su certi argomenti?
Non ti consiglio nè rassegnazione nè odio.
Bisogna lottare sempre. Come la quercia che cresce e lentamente cambia, modificando il paesaggio intorno a sé. Forse tu e la tua compagna, con la scelta coraggiosa e piena di dignità che avete fatto, non state cambiando il mondo che vi circonda?
Bisogna lottare con tutte le proprie forze. Come l'oca reale che si mantiene a distanza tra le due rive e attraversa con eleganza il centro del fiume, dove le acque sono più tempestose. A uguale distanza dall'odio e dal rancore, perchè l'odio è spreco di energia, ci distoglie dai nostri obiettivi, attira inevitabilmente altri sentimenti negativi.
Lottare comunque, ma imparando a lottare. Come la tartaruga bianca che sceglie bene le sue compagne di viaggio. Da anni sono rmai convinta che possiamo cambiare solo noi stesse e solo chi desidera autenticamente cambiare. Il resto è fiato sprecato. Ma bisogna rispettare sempre chi decide di viaggiare per suo conto con altri stili e su altre strade.
Lottare come i papaveri, che sembrano così fragili se paragonati alle montagne. Eppure hanno la stessa età delle cime più alte. Senza rinunziare ai venti e alle intemperie, crescendo nei campi dove il terreno é buono, imparando ad andarcene dove il terreno é arido. Un colpo di falce sembra reciderli, ma ricrescono presto da un'altra parte.
Torno a cucinare. Lo faccio sempre quando le cose non vanno come vorrei andassero. E rido tanto, tantissimo.
Un abbraccio cara
ti scrivo tra una padella e l'altra, mentre preparo il ragù per la parmigiana.
Perchè prendersela per le parole di un cardinale, che tra l'altro sospetto ha mancato di studiare e di informarsi su certi argomenti?
Non ti consiglio nè rassegnazione nè odio.
Bisogna lottare sempre. Come la quercia che cresce e lentamente cambia, modificando il paesaggio intorno a sé. Forse tu e la tua compagna, con la scelta coraggiosa e piena di dignità che avete fatto, non state cambiando il mondo che vi circonda?
Bisogna lottare con tutte le proprie forze. Come l'oca reale che si mantiene a distanza tra le due rive e attraversa con eleganza il centro del fiume, dove le acque sono più tempestose. A uguale distanza dall'odio e dal rancore, perchè l'odio è spreco di energia, ci distoglie dai nostri obiettivi, attira inevitabilmente altri sentimenti negativi.
Lottare comunque, ma imparando a lottare. Come la tartaruga bianca che sceglie bene le sue compagne di viaggio. Da anni sono rmai convinta che possiamo cambiare solo noi stesse e solo chi desidera autenticamente cambiare. Il resto è fiato sprecato. Ma bisogna rispettare sempre chi decide di viaggiare per suo conto con altri stili e su altre strade.
Lottare come i papaveri, che sembrano così fragili se paragonati alle montagne. Eppure hanno la stessa età delle cime più alte. Senza rinunziare ai venti e alle intemperie, crescendo nei campi dove il terreno é buono, imparando ad andarcene dove il terreno é arido. Un colpo di falce sembra reciderli, ma ricrescono presto da un'altra parte.
Torno a cucinare. Lo faccio sempre quando le cose non vanno come vorrei andassero. E rido tanto, tantissimo.
Un abbraccio cara
Rosa Elena- Messaggi : 149
Data d'iscrizione : 04.01.10
Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
per la vivi e per chi vuole leggerlo
non è che tu sia imbranata con internet, è che internet è un vero casino. prova a mettere come home page google, ti uscirà una pagina con le news: italia, prima pagina, mondo, tecnologia e tutto il resto. troverai anche notizie di 20 minuti prima.
la cinzia dice che quando è amareggiata pensa a Cristo Gesù, come invidio la sua fede immensa. mi piacerebbe potermi consolare come lei.
quando ho scritto di non tirar fuori la teologia non volevo sfottere nessuno. io e la reby abbiamo fatto ingegneria e in quella facoltà non è che si studino certe materie. io mi trovo in difficoltà a comprendere quando voi parlate di certi argomenti od usate certi termini. ho letto nel forum che molte di voi hanno fatto teologia e studi umanistici, noi calcoli matematici.....
cara vivi, io non provo solo rabbia per le parole di bertone e di lombardi, che tra l'altro ha il mio stesso cognome, serena lombardi, ma per la prima volta in vita mia anche angoscia, ansia e paura per la nostra condizione di lesbiche. non avevo mai sentito parole così cattive nei nostri confronti. mercoledì sera ho pianto e per vendetta l'ho chiamato caprone. pensavo di essere forte anche al di fuori del lavoro invece mi sono ritrovata fragile come poche.
ciao bacione
non è che tu sia imbranata con internet, è che internet è un vero casino. prova a mettere come home page google, ti uscirà una pagina con le news: italia, prima pagina, mondo, tecnologia e tutto il resto. troverai anche notizie di 20 minuti prima.
la cinzia dice che quando è amareggiata pensa a Cristo Gesù, come invidio la sua fede immensa. mi piacerebbe potermi consolare come lei.
quando ho scritto di non tirar fuori la teologia non volevo sfottere nessuno. io e la reby abbiamo fatto ingegneria e in quella facoltà non è che si studino certe materie. io mi trovo in difficoltà a comprendere quando voi parlate di certi argomenti od usate certi termini. ho letto nel forum che molte di voi hanno fatto teologia e studi umanistici, noi calcoli matematici.....
cara vivi, io non provo solo rabbia per le parole di bertone e di lombardi, che tra l'altro ha il mio stesso cognome, serena lombardi, ma per la prima volta in vita mia anche angoscia, ansia e paura per la nostra condizione di lesbiche. non avevo mai sentito parole così cattive nei nostri confronti. mercoledì sera ho pianto e per vendetta l'ho chiamato caprone. pensavo di essere forte anche al di fuori del lavoro invece mi sono ritrovata fragile come poche.
ciao bacione
rebyserena- Messaggi : 62
Data d'iscrizione : 16.01.10
Età : 44
Località : milano bergamo brescia
Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
l'intervento di Hans Kung è quanto mai provvidenziale in quetso momento.
E' uno dei miei teologi preferiti,soprattutto nei suoi testi anni 60-70(i primi anni post-conciliari).
Ovviamente non condivido tutto ciò che afferma oggi,però è un autore da leggere certamente.tra l'altro ha anche il pregio della chiarezza nella prosa,che non è poco!
Sono d'accordo sul mancato riavvicinamento con le Chiese Evangeliche:proprio adesso che c'è una gravissima crisi di fede in Europa avremmo bisogno di più unità e più celebrazioni comuni(non l'Eucaristia,ma si posson trovare tante forme)
Sugli Ebrei idem: purtroppo il nostro Papa non è riuscito a sconfiggere le correnti antisemite presenti nella Chiesa e anzi l'apertura ai lefebvriani è stato un clamoroso errore ihmo .
La liberalizzazione della messa tridentina è stato un fuoco di paglia:infatti ricordo bene come i suoi sostenitori affermassero che con il ritorno del latino avremmo avuto di nuovo chiese piene. Ma dove?Nel mondo dei sogni?Stiamo sempre in chiese vuote o semi-vuote
E' verissimo che oggi il prete ha un carico eccessivo di lavoro:si pretendono da lui anche capacità manageriali ed organizzative. Credo che qui si debba incentrare una riforma delle parrocchie.
Una riforma tesa a togliere al prete incombenze che non riguardano il presbiterato ed a lasciargli tempo per pregare,leggere la Bibbia,studiare.Queste incombenze le affiderei ai laici:difatti non capisco ,ad esempio,perché debba essere sempre il parroco a dover chiamare il fioraio per gli addobbi di un matrimonio e non possa farlo un laico.
Sono in sintonia con l'invito di Kung ai Vescovi ad essere coraggiosi: l'esempio di Don Tonino Bello dovrebbe essere l'ideale a cui ispirarsi.
Taccio sul resto perché lo ritengo o superfluo o non adatto al momento attuale o ne sono contraria.
Scusate la lunghezza,ma Kung mi fa sempre quest'effetto
E' uno dei miei teologi preferiti,soprattutto nei suoi testi anni 60-70(i primi anni post-conciliari).
Ovviamente non condivido tutto ciò che afferma oggi,però è un autore da leggere certamente.tra l'altro ha anche il pregio della chiarezza nella prosa,che non è poco!
Sono d'accordo sul mancato riavvicinamento con le Chiese Evangeliche:proprio adesso che c'è una gravissima crisi di fede in Europa avremmo bisogno di più unità e più celebrazioni comuni(non l'Eucaristia,ma si posson trovare tante forme)
Sugli Ebrei idem: purtroppo il nostro Papa non è riuscito a sconfiggere le correnti antisemite presenti nella Chiesa e anzi l'apertura ai lefebvriani è stato un clamoroso errore ihmo .
La liberalizzazione della messa tridentina è stato un fuoco di paglia:infatti ricordo bene come i suoi sostenitori affermassero che con il ritorno del latino avremmo avuto di nuovo chiese piene. Ma dove?Nel mondo dei sogni?Stiamo sempre in chiese vuote o semi-vuote
E' verissimo che oggi il prete ha un carico eccessivo di lavoro:si pretendono da lui anche capacità manageriali ed organizzative. Credo che qui si debba incentrare una riforma delle parrocchie.
Una riforma tesa a togliere al prete incombenze che non riguardano il presbiterato ed a lasciargli tempo per pregare,leggere la Bibbia,studiare.Queste incombenze le affiderei ai laici:difatti non capisco ,ad esempio,perché debba essere sempre il parroco a dover chiamare il fioraio per gli addobbi di un matrimonio e non possa farlo un laico.
Sono in sintonia con l'invito di Kung ai Vescovi ad essere coraggiosi: l'esempio di Don Tonino Bello dovrebbe essere l'ideale a cui ispirarsi.
Taccio sul resto perché lo ritengo o superfluo o non adatto al momento attuale o ne sono contraria.
Scusate la lunghezza,ma Kung mi fa sempre quest'effetto
Giovannadarco- Messaggi : 73
Data d'iscrizione : 02.01.10
Località : Napoli
Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
Volevo rispondere a rebiserena ringraziandole per i link. Sono decisamente imbranata con internet...e altro. Ho letto con calma tutti gli articoli. poi il giorno dopo i giornali erano pieni di informazioni e tutti decisamente indignati per le parole del cardinale. Volevo anche dire che capisco molto bene la rabbia.... E la giustificazione di p. Lombardi è altrettanto inaudita.
Vorrei anche ricordare che il pensiero di Kung sulla collegialità vescovile era già stato espesso, oroglio ambrosiano, dal card. Martini.
Vorrei anche ricordare che il pensiero di Kung sulla collegialità vescovile era già stato espesso, oroglio ambrosiano, dal card. Martini.
vivi- Messaggi : 380
Data d'iscrizione : 21.01.10
Età : 59
Località : milano
Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
Il grande Hans Kung!
Mi è sempre piaciuto quest'uomo!
L'idea di un nuovo Concilio mi entusiasma e mi dà speranza...
In continuità con quello che avevo scritto di Bertone, dico: ecco un uomo (kung) dalla mente grande e dallo sguardo lungo!
P.S. Cinzietta, anche tu il piedino!!!!!!!!!
Spero davvero che sia tutto a posto.
Mi è sempre piaciuto quest'uomo!
L'idea di un nuovo Concilio mi entusiasma e mi dà speranza...
In continuità con quello che avevo scritto di Bertone, dico: ecco un uomo (kung) dalla mente grande e dallo sguardo lungo!
P.S. Cinzietta, anche tu il piedino!!!!!!!!!
Spero davvero che sia tutto a posto.
anita- Messaggi : 834
Data d'iscrizione : 20.01.10
Età : 52
Località : bergamo
Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
esistono diversi siti sul web di questo tenore. spazzatura pseudo-religiosa!
ragazze mie non state cosi` amareggiate!! veramente, quando sono triste e delusa, penso che Cristo e` morto per me e mi ama e subito mi sento sollevata, penso che sto camminando nel mondo e mi padre che non c'e` piu` sta camminando al mio fianco, e giosco nell'attesa di rivederlo. penso a molti doni che il Signore ogni giorno mi da ma so anche che non sara` mai senza prove senza difficolta` senza la dimensione della croce. non e` teologia ma vorrei credere sia la fede dei semplici.
ps: per es ieri mi e` caduta la moto, 150 kg, sul piede destro e, forse, non si e` rotto !!! non e` meraviglioso???
ragazze mie non state cosi` amareggiate!! veramente, quando sono triste e delusa, penso che Cristo e` morto per me e mi ama e subito mi sento sollevata, penso che sto camminando nel mondo e mi padre che non c'e` piu` sta camminando al mio fianco, e giosco nell'attesa di rivederlo. penso a molti doni che il Signore ogni giorno mi da ma so anche che non sara` mai senza prove senza difficolta` senza la dimensione della croce. non e` teologia ma vorrei credere sia la fede dei semplici.
ps: per es ieri mi e` caduta la moto, 150 kg, sul piede destro e, forse, non si e` rotto !!! non e` meraviglioso???
cinzia- Messaggi : 1255
Data d'iscrizione : 10.01.10
Età : 54
Località : milano
Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
rebecca ed io abbiamo sputato sangue per farci una posizione rispettabile in seno alla società come penso tantissime altre lesbiche. il card bertone con le sue affermazioni è riuscito a distruggere anni di duro lavoro. non mi piace essere vista come addescatrice e stupratrice di bambine. ci mancava poi di leggere l'articolo di cui propongo il link per farmi andare fuori dai gangheri. ringrazio in anticipo chi vorrà farmi capire, con parole semplici perchè non ho fatto teologia, dove questo sito cattolico voglia arrivare.
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rebyserena- Messaggi : 62
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Età : 44
Località : milano bergamo brescia
Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
per consolazione e riconciliazione di tutte noi posto la lunga lettera aperta di hans kung resa pubblica oggi (un po' estremista per i miei gusti ma certo autorevole):
QUOTE
Lettera aperta del teologo Hans Küng
Benedetto XVI ha fallito i cattolici perdono la fiducia.
Negli anni 1962-1965 Joseph Ratzinger - oggi Benedetto XVI - ed io eravamo i due più giovani teologi del Concilio. Oggi siamo i più anziani, e i soli ancora in piena attività. Ho sempre inteso il mio impegno teologico come un servizio alla Chiesa. Per questo, mosso da preoccupazione per la crisi di fiducia in cui versa questa nostra Chiesa, la più profonda che si ricordi dai tempi della Riforma ad oggi, mi rivolgo a voi, in occasione del quinto anniversario dell'elezione di papa Benedetto al soglio pontificio, con una lettera aperta. È questo infatti l'unico mezzo di cui dispongo per mettermi in contatto con voi.
Avevo apprezzato molto a suo tempo l'invito di papa Benedetto, che malgrado la mia posizione critica nei suoi riguardi mi accordò, poco dopo l'inizio del suo pontificato, un colloquio di quattro ore, che si svolse in modo amichevole. Ne avevo tratto la speranza che Joseph Ratzinger, già mio collega all'università di Tübingen, avrebbe trovato comunque la via verso un ulteriore rinnovamento della Chiesa e un'intesa ecumenica, nello spirito del Concilio Vaticano II. Purtroppo le mie speranze, così come quelle di tante e tanti credenti che vivono con impegno la fede cattolica, non si sono avverate; ho avuto modo di farlo sapere più di una volta a papa Benedetto nella corrispondenza che ho avuto con lui.
Indubbiamente egli non ha mai mancato di adempiere con scrupolo agli impegni quotidiani del papato, e inoltre ci ha fatto dono di tre giovevoli encicliche sulla fede, la speranza e l'amore. Ma a fronte della maggiore sfida del nostro tempo il suo pontificato si dimostra ogni giorno di più come un'ulteriore occasione perduta, per non aver saputo cogliere una serie di opportunità:
- È mancato il ravvicinamento alle Chiese evangeliche, non considerate neppure come Chiese nel senso proprio del termine: da qui l'impossiblità di un riconoscimento delle sue autorità e della celebrazione comune dell'Eucaristia.
- È mancata la continuità del dialogo con gli ebrei: il papa ha reintrodotto l'uso preconciliare della preghiera per l'illuminazione degli ebrei; ha accolto nella Chiesa alcuni vescovi notoriamente scismatici e antisemiti; sostiene la beatificazione di Pio XII; e prende in seria considerazione l'ebraismo solo in quanto radice storica del cristianesimo, e non già come comunità di fede che tuttora persegue il proprio cammino di salvezza. In tutto il mondo gli ebrei hanno espresso sdegno per le parole del Predicatore della Casa Pontificia, che in occasione della liturgia del venerdì santo ha paragonato le critiche rivolte al papa alle persecuzioni antisemite.
- Con i musulmani si è mancato di portare avanti un dialogo improntato alla fiducia. Sintomatico in questo senso è il discorso pronunciato dal papa a Ratisbona: mal consigliato, Benedetto XVI ha dato dell'islam un'immagine caricaturale, descrivendolo come una religione disumana e violenta e alimentando così la diffidenza tra i musulmani.
- È mancata la riconciliazione con i nativi dell'America Latina: in tutta serietà, il papa ha sostenuto che quei popoli colonizzati "anelassero" ad accogliere la religione dei conquistatori europei.
- Non si è colta l'opportunità di venire in aiuto alle popolazioni dell'Africa nella lotta contro la sovrappopolazione e l'AIDS, assecondando la contraccezione e l'uso del preservativo.
- Non si è colta l'opportunità di riconciliarsi con la scienza moderna, riconoscendo senza ambiguità la teoria dell'evoluzione e aderendo, seppure con le debite differenziazioni, alle nuove prospettive della ricerca, ad esempio sulle cellule staminali.
- Si è mancato di adottare infine, all'interno stesso del Vaticano, lo spirito del Concilio Vaticano II come bussola di orientamento della Chiesa cattolica, portando avanti le sue riforme.
Quest'ultimo punto, stimatissimi vescovi, riveste un'importanza cruciale. Questo papa non ha mai smesso di relativizzare i testi del Concilio, interpretandoli in senso regressivo e contrario allo spirito dei Padri conciliari, e giungendo addirittura a contrapporsi espressamente al Concilio ecumenico, il quale rappresenta, in base al diritto canonico, l'autorità suprema della Chiesa cattolica:
- ha accolto nella Chiesa cattolica, senza precondizione alcuna, i vescovi tradizionalisti della Fraternità di S. Pio X, ordinati illegalmente al di fuori della Chiesa cattolica, che hanno ricusato il Concilio su alcuni dei suoi punti essenziali;
- ha promosso con ogni mezzo la messa medievale tridentina, e occasionalmente celebra egli stesso l'Eucaristia in latino, volgendo le spalle ai fedeli;
- non realizza l'intesa con la Chiesa anglicana prevista nei documenti ecumenici ufficiali (ARCIC), ma cerca invece di attirare i preti anglicani sposati verso la Chiesa cattolica romana rinunciando all'obbligo del celibato.
- ha potenziato, a livello mondiale, le forze anticonciliari all'interno della Chiesa attraverso la nomina di alti responsabili anticonciliari (ad es.: Segreteria di Stato, Congregazione per la Liturgia) e di vescovi reazionari.
Papa Benedetto XVI sembra allontanarsi sempre più dalla grande maggioranza del popolo della Chiesa, il quale peraltro è già di per sé portato a disinteressarsi di quanto avviene a Roma, e nel migliore dei casi si identifica con la propria parrocchia o con il vescovo locale.
So bene che anche molti di voi soffrono di questa situazione: la politica anticonciliare del papa ha il pieno appoggio della Curia romana, che cerca di soffocare le critiche nell'episcopato e in seno alla Chiesa, e di screditare i dissenzienti con ogni mezzo. A Roma si cerca di accreditare, con rinnovate esibizioni di sfarzo barocco e manifestazioni di grande impatto mediatico, l'immagine di una Chiesa forte, con un "vicario di Cristo" assolutista, che riunisce nelle proprie mani i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Ma la politica di restaurazione di Benedetto XVI è fallita. Le sue pubbliche apparizioni, i suoi viaggi, i suoi documenti non sono serviti a influenzare nel senso della dottrina romana le idee della maggioranza dei cattolici su varie questioni controverse, e in particolare sulla morale sessuale. Neppure i suoi incontri con i giovani, in larga misura membri di gruppi carismatici di orientamento conservatore, hanno potuto frenare le defezioni dalla Chiesa, o incrementare le vocazioni al sacerdozio.
Nella vostra qualità di vescovi voi siete certo i primi a risentire dolorosamente dalla rinuncia di decine di migliaia di sacerdoti, che dall'epoca del Concilio ad oggi si sono dimessi dai loro incarichi soprattutto a causa della legge sul celibato. Il problema delle nuove leve non riguarda solo i preti ma anche gli ordini religiosi, le suore, i laici consacrati: il decremento è sia quantitativo che qualitativo. La rassegnazione e la frustrazione si diffondono tra il clero, e soprattutto tra i suoi esponenti più attivi; tanti si sentono abbandonati nel loro disagio, e soffrono a causa della Chiesa. In molte delle vostre diocesi è verosimilmente in aumento il numero delle chiese deserte, dei seminari e dei presbiteri vuoti. In molti Paesi, col preteso di una riforma ecclesiastica, si decide l'accorpamento di molte parrocchie, spesso contro la loro volontà, per costituire gigantesche "unità pastorali" affidate a un piccolo numero di preti oberati da un carico eccessivo di lavoro.
E da ultimo, ai tanti segnali della crisi in atto viene ad aggiungersi lo spaventoso scandalo degli abusi commessi da membri del clero su migliaia di bambini e adolescenti, negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e altrove; e a tutto questo si accompagna una crisi di leadership, una crisi di fiducia senza precedenti. Non si può sottacere il fatto che il sistema mondiale di occultamento degli abusi sessuali del clero rispondesse alle disposizioni della Congregazione romana per la Dottrina della fede (guidata tra il 1981 e il 2005 dal cardinale Ratzinger), che fin dal pontificato di Giovanni Paolo II raccoglieva, nel più rigoroso segreto, la documentazione su questi casi. In data 18 maggio 2001 Joseph Ratzinger diramò a tutti i vescovi una lettera dai toni solenni sui delitti più gravi ("Epistula de delictis gravioribus"), imponendo nel caso di abusi il "secretum pontificium", la cui violazione è punita dalla la Chiesa con severe sanzioni. E' dunque a ragione che molti hanno chiesto un personale "mea culpa" al prefetto di allora, oggi papa Benedetto XVI. Il quale però non ha colto per farlo l'occasione della settimana santa, ma al contrario ha fatto attestare "urbi et orbi", la domenica di Pasqua, la sua innocenza al cardinale decano.
Per la Chiesa cattolica le conseguenze di tutti gli scandali emersi sono devastanti, come hanno confermato alcuni dei suoi maggiori esponenti. Il sospetto generalizzato colpisce ormai indiscriminatamente innumerevoli educatori e pastori di grande impegno e di condotta ineccepibile. Sta a voi, stimatissimi vescovi, chiedervi quale sarà il futuro delle vostre diocesi e quello della nostra Chiesa. Non è mia intenzione proporvi qui un programma di riforme. L'ho già fatto più d'una volta, sia prima che dopo il Concilio. Mi limiterò invece a sottoporvi qui sei proposte, condivise - ne sono convinto - da milioni di cattolici che non hanno voce.
1. Non tacete. Il silenzio a fronte di tanti gravissimi abusi vi rende corresponsabili. Al contrario, ogni qualvolta ritenete che determinate leggi, disposizioni o misure abbiano effetti controproducenti, dovreste dichiararlo pubblicamente. Non scrivete lettere a Roma per fare atto di sottomissione e devozione, ma per esigere riforme!
2. Ponete mano a iniziative riformatrici. Tanti, nella Chiesa e nell'episcopato, si lamentano di Roma, senza però mai prendere un'iniziativa. Ma se oggi in questa o quella diocesi o comunità i parrocchiani disertano la messa, se l'opera pastorale risulta inefficace, se manca l'apertura verso i problemi e i mali del mondo, se la cooperazione ecumenica si riduce a un minimo, non si possono scaricare tutte le colpe su Roma. Tutti, dal vescovo al prete o al laico, devono impegnarsi per il rinnovamento della Chiesa nel proprio ambiente di vita, piccolo o grande che sia. Molte cose straordinarie, nelle comunità e più in generale in seno alla Chiesa, sono nate dall'iniziativa di singole persone o di piccoli gruppi. Spetta a voi, nella vostra qualità di vescovi, il compito di promuovere e sostenere simili iniziative, così come quello di rispondere, soprattutto in questo momento, alle giustificate lagnanze dei fedeli.
3. Agire collegialmente. Il Concilio ha decretato, dopo un focoso dibattito e contro la tenace opposizione curiale, la collegialità dei papi e dei vescovi, in analogia alla storia degli apostoli: lo stesso Pietro non agiva al di fuori del collegio degli apostoli. Ma nel periodo post-conciliare il papa e la curia hanno ignorato questa fondamentale decisione conciliare. Fin da quando, a soli due anni dal Concilio e senza alcuna consultazione con l'episcopato, Paolo VI promulgò un'enciclica in difesa della discussa legge sul celibato, la politica e il magistero pontificio ripresero a funzionare secondo il vecchio stile non collegiale. Nella stessa liturgia il papa si presenta come un autocrate, davanti al quale i vescovi, dei quali volentieri si circonda, figurano come comparse senza diritti e senza voce. Perciò, stimatissimi vescovi, non dovreste agire solo individualmente, bensì in comune con altri vescovi, con i preti, con le donne e gli uomini che formano il popolo della Chiesa.
4. L'obbedienza assoluta si deve solo a Dio. Voi tutti, al momento della solenne consacrazione alla dignità episcopale, avete giurato obbedienza incondizionata al papa. Tuttavia sapete anche che l'obbedienza assoluta è dovuta non già al papa, ma soltanto a Dio. Perciò non dovete vedere in quel giuramento a un ostacolo tale da impedirvi di dire la verità sull'attuale crisi della Chiesa, della vostra diocesi e del vostro Paese. Seguite l'esempio dell'apostolo Paolo, che si oppose a Pietro "a viso aperto, perché evidentemente aveva torto" (Gal. 2,11). Può essere legittimo fare pressione sulle autorità romane, in uno spirito di fratellanza cristiana, laddove queste non aderiscano allo spirito del Vangelo e della loro missione. Numerosi traguardi - come l'uso delle lingue nazionali nella liturgia, le nuove disposizioni sui matrimoni misti, l'adesione alla tolleranza, alla democrazia, ai diritti umani, all'intesa ecumenica e molti altri ancora hanno potuto essere raggiunti soltanto grazie a una costante e tenace pressione dal basso.
5. Perseguire soluzioni regionali: il Vaticano si mostra spesso sordo alle giustificate richieste dei vescovi, dei preti e dei laici. Ragione di più per puntare con intelligenza a soluzioni regionali. Come ben sapete, un problema particolarmente delicato è costituito dalla legge sul celibato, una norma di origine medievale, la quale a ragione è ora messa in discussione a livello mondiale nel contesto dello scandalo suscitato dagli abusi. Un cambiamento in contrapposizione con Roma appare pressoché impossibile; ma non per questo si è condannati alla passività. Un prete che dopo seria riflessione abbia maturato l'intenzione di sposarsi non dovrebbe essere costretto a dimettersi automaticamente dal suo incarico, se potesse contare sul sostegno del suo vescovo e della sua comunità. Una singola Conferenza episcopale potrebbe aprire la strada procedendo a una soluzione regionale. Meglio sarebbe tuttavia mirare a una soluzione globale per la Chiesa nel suo insieme. Perciò
6. si chieda la convocazione di un Concilio: se per arrivare alla riforma liturgica, alla libertà religiosa, all'ecumenismo e al dialogo interreligioso c'è stato bisogno di un Concilio, lo stesso vale oggi a fronte dei problemi che si pongono in termini tanto drammatici. Un secolo prima della Riforma, il Concilio di Costanza aveva deciso la convocazione di un concilio ogni cinque anni: decisione che fu però disattesa dalla Curia romana, la quale anche oggi farà indubbiamente di tutto per evitare un concilio dal quale non può che temere una limitazione dei propri poteri. È responsabilità di tutti voi riuscire a far passare la proposta di un concilio, o quanto meno di un'assemblea episcopale rappresentativa.
Questo, a fronte di una Chiesa in crisi, è l'appello che rivolgo a voi, stimatissimi vescovi: vi invito a gettare sulla bilancia il peso della vostra autorità episcopale, rivalutata dal Concilio. Nella difficile situazione che stiamo vivendo, gli occhi del mondo sono rivolti a voi. Innumerevoli sono i cattolici che hanno perso la fiducia nella loro Chiesa; e il solo modo per contribuire a ripristinarla è quello di affrontare onestamente e apertamente i problemi, per adottare le riforme che ne conseguono. Chiedo a voi, nel più totale rispetto, di fare la vostra parte, ove possibile in collaborazione con altri vescovi, ma se necessario anche soli, con apostolica "franchezza" (At 4,29.31). Date un segno di speranza ai vostri fedeli, date una prospettiva alla nostra Chiesa.
Vi saluto nella comunione della fede cristiana.
Hans Küng, 15 Aprile 2010
cinzia- Messaggi : 1255
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
mi scuso anch io.
ho esagerato
quando troverò le parole giuste cercherò di spiegare questa mia reazione senza pretendere d'essere giustificata.
ho esagerato
quando troverò le parole giuste cercherò di spiegare questa mia reazione senza pretendere d'essere giustificata.
rebyserena- Messaggi : 62
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
ok mi scuso per aver usato toni poco appropriati. riconosco che il sarcasmo è a volte il mio modo di manifestare l'indignazione. ma salvo la sostanza di quello che ho scritto
anita- Messaggi : 834
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
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Ultima modifica di piccolaluce il Dom Mar 20, 2011 11:29 pm - modificato 1 volta.
piccolaluce- Messaggi : 698
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
Direi che forse è il caso di ricordarsi che si tratta di un forum. Ognuno può esprimere la sua opinione ma vale la pena mantenere il rispetto per le opinioni altrui. I commenti ironici e sarcastici sono inopportuni, poco costruttivi e avviano il meccanismo perverso della rabbia.
Ultima modifica di vivi il Gio Apr 15, 2010 9:07 pm - modificato 1 volta.
vivi- Messaggi : 380
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
piccolaluce ha scritto:io scriverò lo stesso all'amico Bertone...il dialogo non fa mai male
brava
vero che poi ci posterai la sua risposta ?
un brava anche ad anita per il fraterno "card bertuccia"
ma anche la rima sempre fraterna ed amichevole "card caprone" non suona poi tanto male
rebyserena- Messaggi : 62
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
Io penso che chi fa le esternazioni che ha fatto il card. Bertuccia (fraternamente ), nonostante il ruolo che occupa, dimostra solo una grande superficialità e anche una notevole caduta d'intelletto (sarà l'età). Sinceramente non sento neppure la necessità di confrontarmi con uno così.
A maggior ragione se poi, come accade ai miei alunni, deve venirgli in soccorso la mamma (Chiesa-istituzione), per spiegare: ma veramente il mio bambino non voleva dire questo, ma....
Come a dire, poi, che stringendo le sue considerazioni nell'ambito dei preti, la cosa diventa più lieve... perché i preti omosessuali hanno una omosessualità diversa dalla nostra?
Non si tratta, secondo me, di perdonare, amare il nemico, etc... qui si tratta solo di riconoscere che ci sono al mondo persone con un cervello piccolo piccolo, cosa d'altra parte che ci capita di fare quotidianamente.
A maggior ragione se poi, come accade ai miei alunni, deve venirgli in soccorso la mamma (Chiesa-istituzione), per spiegare: ma veramente il mio bambino non voleva dire questo, ma....
Come a dire, poi, che stringendo le sue considerazioni nell'ambito dei preti, la cosa diventa più lieve... perché i preti omosessuali hanno una omosessualità diversa dalla nostra?
Non si tratta, secondo me, di perdonare, amare il nemico, etc... qui si tratta solo di riconoscere che ci sono al mondo persone con un cervello piccolo piccolo, cosa d'altra parte che ci capita di fare quotidianamente.
anita- Messaggi : 834
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
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Ultima modifica di piccolaluce il Dom Mar 20, 2011 11:29 pm - modificato 1 volta.
piccolaluce- Messaggi : 698
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
siete pestifere....
cinzia- Messaggi : 1255
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rebyserena- Messaggi : 62
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
aggiungo anche una piccola citazione, dal vangelo di oggi, cosi` per chiarimento finale, agenda dei lavori da farsi e delle cose da meditarsi:
Gv 3,16-21.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché
chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il
mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato,
perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno
preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non
siano svelate le sue opere.
Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le
sue opere sono state fatte in Dio.
Gv 3,16-21.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché
chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il
mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato,
perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno
preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non
siano svelate le sue opere.
Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le
sue opere sono state fatte in Dio.
cinzia- Messaggi : 1255
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
oh cavolo!! rosa, mentre postavi tu postavo anche io e mi si e` autodistrutto il capolavoro precedente...misteri del web o della mia incapacita` informatica. vabbe` pazienza, ora le rebyserena non sapranno mai il contenuto del post originario quindi possiamo tornare tutte a sorridere e pensare al pranzo...
cinzia- Messaggi : 1255
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Storia di un rabbino
Si narra di un rabbino, gran conversatore. I suoi discorsi erano talmente affascinanti da riuscire a convincere sempre gli altri delle sue ragioni. Riuscì a convincere proprio tutti, a tal punto che morì completamente solo.
Cerchiamo di stare tutte insieme ragazze. Ognuna reagisce a modo suo. Chi con spirito materno, chi con spirito più guerriero e faceto.
Un abbraccio
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Un abbraccio
Rosa Elena- Messaggi : 149
Data d'iscrizione : 04.01.10
Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
PS: quoto a titolo di esempio una proposta di fabio regis che e` girata sulla mailing del forum di albano a seguito delle dichiarazioni di bertone, con la quale concordo al 100% e che mi pare molto sensata
QUOTE
Che ne dite di preparare una breve nota pacata e non polemica per Bagnasco a nome del gruppo di lavoro dialogo?
Credo che anche se siamo laici nulla ci vieta di difendere i tanti bravi preti omosessuali che dedicano la loro vita al servizio del prossimo.
UNQUOTE
QUOTE
Che ne dite di preparare una breve nota pacata e non polemica per Bagnasco a nome del gruppo di lavoro dialogo?
Credo che anche se siamo laici nulla ci vieta di difendere i tanti bravi preti omosessuali che dedicano la loro vita al servizio del prossimo.
UNQUOTE
Ultima modifica di cinzia il Mer Apr 14, 2010 1:33 pm - modificato 1 volta.
cinzia- Messaggi : 1255
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
cara vivi eccoti i link
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cara cinzia, la trave che ho nei miei occhi è immensa ma la pagliuzza negl occhi della zietta non mi sembra tanto invisibile.
io ho una montagna di difetti ma non conosco ne odio ne rancore e scusa la mia grettezza d'animo ma non riesco ad amare i miei nemici. se sarò giudicata per l'amore che porto ai nemici, sicuramente sarò dannata in eterno. credere in Dio Padre Onnipotente non vuol dire avere le fette di salame sugl'occhi e i tappi alle orecchie. se ricordo bene Cristo Gesù ha detto di tagliare gli alberi infruttiferi per non parlare delle mele marce. E per mele marce non intendo i preti pedofili, che in definitiva sono in numero infinitesimale, sono uomini come tutti e come tutti possono sbagliare, ma i vertici che per salvare la faccia, la posizione ed il prestigio millenario della zietta chiudono gl'occhi ed insabbiano.
se queste mie parole offendo lo spirito guida del forum di noemi chiedo scusa e mi tolgo dalla lista iscritte.
ultima considerazione:
pensa un attimo a quante omosessuali lesbiche che gia prima avevano grossi problemi a fare il coming out e che ora si ritrovano anche streghe e pedofile
ciao bella gioia, un bacio.
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cara cinzia, la trave che ho nei miei occhi è immensa ma la pagliuzza negl occhi della zietta non mi sembra tanto invisibile.
io ho una montagna di difetti ma non conosco ne odio ne rancore e scusa la mia grettezza d'animo ma non riesco ad amare i miei nemici. se sarò giudicata per l'amore che porto ai nemici, sicuramente sarò dannata in eterno. credere in Dio Padre Onnipotente non vuol dire avere le fette di salame sugl'occhi e i tappi alle orecchie. se ricordo bene Cristo Gesù ha detto di tagliare gli alberi infruttiferi per non parlare delle mele marce. E per mele marce non intendo i preti pedofili, che in definitiva sono in numero infinitesimale, sono uomini come tutti e come tutti possono sbagliare, ma i vertici che per salvare la faccia, la posizione ed il prestigio millenario della zietta chiudono gl'occhi ed insabbiano.
se queste mie parole offendo lo spirito guida del forum di noemi chiedo scusa e mi tolgo dalla lista iscritte.
ultima considerazione:
pensa un attimo a quante omosessuali lesbiche che gia prima avevano grossi problemi a fare il coming out e che ora si ritrovano anche streghe e pedofile
ciao bella gioia, un bacio.
rebyserena- Messaggi : 62
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Re: la zietta bisbetica mi sembra esageri un poco
Ma non la fonte scentifica!! la fonte che ha diramato il discorso di Bertone fatto alla radio cilena da cui voi avete strapolato un pezzo del discorso. Voglio leggere tutto e capire con la mia testa.
vivi- Messaggi : 380
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La zietta bisbetica
Ma quali mai saranno le fonti scientifiche del cardinal Bertone? Il calendario di Frate Indovino?
Rosa Elena- Messaggi : 149
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